Contenuti per adulti
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Cammino sul bordo del respiro,
una linea sottile
come un pensiero non detto.
Là dove l’inizio si confonde,
la fine retrocede
come una marea timida
e nessuno sa se il passo
è caduta o risveglio.
La morte è un nome,
appeso a un filo d’inchiostro
che la mente stira
come un lenzuolo d’albergo:
vi dormono gli antenati
del nostro dubbio,
con gli occhi chiusi su verità
che non possono più dire.
Il corpo è una porta socchiusa,
attraversata da ombre
che vogliono luce
e da luci che fingono ombra.
Ogni nascita è un sussurro
che torna da un corridoio
che non ricordiamo
di aver percorso.
Forse la vita è un sogno
di qualcun altro,
un riflesso inciampato
negli specchi
di un tempo circolare.
Noi siamo i passi
che vibrano nel vuoto,
la memoria di un istante
che non c’è più,
l’urto di un battito
contro i limiti dell’impossibile.
Sul precipizio,
la domanda respira da sola:
qual è la frontiera?
L’inizio è un orizzonte piegato,
la fine un seme
che reclama la terra.
E in mezzo,
la consapevolezza che ci guida
come una lanterna
accesa nel sonno.
Forse l’anima non muore mai,
forse non è mai nata davvero.
È solo una distanza
tra ciò che crediamo reale
e ciò che ci ha immaginati.